AstarteArt, è una nuova rubrica d’arte che nasce in collaborazione con AstarteApp.
Il progetto inizia con la voglia di voler dedicare uno spazio agli artisti emergenti contemporanei italiani e internazionali e con il desiderio di mostrare i nuovi talenti dello scenario artistico.
L’intento è quello di osservare il cambiamento culturale per mezzo dell’evoluzione della pittura, della scultura, delle performance, della fotografia, del disegno e dei nuovi media tecnologici e, comprendere l’avanzamento del nostro tempo.
L’arte contemporanea del dopoguerra è progredita e l’approccio estetico e il processo cognitivo odierno adoperati non sono più in linea con le tendenze di un tempo.
Ci saranno sempre dei concetti da esprimere, che probabilmente saranno gli stessi concetti trattati nel passato, ma il modo di farlo è completamente un altro. In che direzione stiamo andando?
È questa la domanda alla quale vuole rispondere la rivista AstarteArt.
Viviamo in un mondo che ha realizzato un’enorme speculazione economica sulle opere d’arte contemporanee, dove il valore del capolavoro artistico non è più intrinseco nella sua espressività, nella sua sostanza concettuale o estetica, ma è determinato e deciso dalle quotazioni, dal prezzo.
Ciò significa che anche l’artista emergente si trova a interfacciarsi con un mercato di squali dove la qualità e la sostanza dell’opera sono oscurate dal significato strumentale e artificiale della validità economica.
Ho sempre pensato che l’artista emergente dovesse fare l’artista e non entrare nel meccanismo della macchina dei soldi, ovviamente nel mondo reale ci vuole un giusto equilibrio, ma è necessario restituire un luogo alla qualità culturale, rompendo le strutture e gli ingranaggi che si sono sviluppati con il consumo della cultura e dell’arte di massa. Sono sicura che in questa ricerca troveremo tantissima innovazione e chissà magari porterà rinnovamento rispetto al panorama esistente, restituendo all’arte autonomia e sacralità.