L’artista Alice Romano trasforma l’energia della materia in opera d’arte

Fu proprio il pensiero di potenza che portò, nel 1795, il chimico tedesco Martin Heinrich Klaproth, a chiamare il nuovo elemento chimico scoperto quattro anni prima dal chimico britannico William Gregor: il Titanio.

“I want some more”, Titanio. Oxidation on titanium (245x95cm), 2022

È l’estate del 2022 quando l’artista Alice Romano recupera una lastra di titanio priva di certificazione in un’azienda che costruisce elicotteri poco distante dalla sua abitazione nelle Marche.

Essendo una lastra senza alcun tracciamento sulla sua provenienza sarebbe stata destinata alla rottamazione e il suo spessore non permetteva alcuna modifica da parte del fabbro. Alice Romano ha l’idea di trasformare il materiale in un’opera d’arte. Il retro della lasta possiede delle scritte stampate che descrivono i codici delle sue specifiche, il materiale è titanio aeronautico, un metallo il cui valore è già di per sé altissimo, le cui dimensioni sono di 95 x 245 cm. Alice Romano entusiasta inizia a ricercare ed a informarsi sulle ossidazioni e sulle trasformazioni che il titanio può subire per effetto di agenti esterni. Il titanio è un elemento molto utilizzato nell’ingegneria dei materiali proprio per le sue caratteristiche di elevata resistenza alla corrosione e alle alte temperature.

Installation View “A Thousand Masterpieces of Art in Motion”. Fashion Show at Garden Senato, Milano. Armillaria Project, 2023

Attraverso l’uso del fuoco l’artista interviene sul materiale e per effetto dell’ossidazione il metallo si modifica facendo emergere dei colori brillanti tendenti al blu, al giallo e all’azzurro. All’inizio del lavoro Alice racconta della sua difficoltà nell’ottenere risultati a causa del cospicuo spessore della lastra e delle sue dimensioni. Passata mezz’ora in cui la fiamma bruciava, sulla superficie non appariva alcuna variazione, nessun cambiamento o deformazione del materiale. Adoperando per almeno dieci minuti un bruciatore con più potenza e mantenendo la fiamma viva quasi ad arrivare ad un punto di fusione, sulla lastra di titanio si iniziarono a intravedere i primi colori: compare prima il giallo, poi il viola, poi il blu, poi il bianco e di nuovo il giallo, il viola, il blu e il bianco. Ogni tentativo di riuscire a determinare delle figurazioni sembrava essere impossibile, le figure si collocavano nello spazio rettangolare andando a formare una costellazione di corpi celesti che si distribuiscono in modo armonico e ordinato. «Ogni tentativo di forma era inutile, le forme erano anarchiche e venivano fuori come pianeti e comete. Così lasciai che uscissero».

Series “Tecniche di confinamento, sigillo dei nove draghi III”, 45x45x3 cm, 2023

La caratteristica che accomuna l’operato artistico di Alice Romano è il continuo processo di alterazione delle opere, nonostante esse siano concluse dall’azione dell’artista continuano a trasformarsi e il processo di cambiamento non si arresta. È un’opera d’arte in divenire, che vive, si deturpa, si corrode subendo una sottrazione di elettroni.

«L’elemento che volevo permanesse era il mutamento, perciò pensai che l’ossidazione fosse l’effetto con una buona coerenza con quello che volevo fare. Così comprai sei fogli di metalli: due di ottone, due di rame e due di alluminio. L’alluminio è quasi inossidabile, ci sono dei modi per ossidarlo ma non è un metallo molto malleabile, l’ottone mi ha dato dei risultati carini, eleganti, quasi madreperla, ma il rame mi ha lasciata stupefatta perché rispondeva ai trattamenti con dei colori quasi surreali, bastava il calore, un po’ di acido o qualsiasi tocco per far alterare la materia e una patina di ossidazione rossa, blu, gialla, verde si intravedeva creando una tavolozza con dei giochi pittorici interessantissimi. Così mi concentrai su quel metallo»

Alice Romano at work Frame from her Studio in Marche

Alice Romano comprende che l’elemento materiale ha già un significato ben preciso e non è più necessario dover attribuire uno scopo finalizzato. I materiali hanno vita propria, esistono e riescono a comunicare attraverso la trasfigurazione, così inizia una sorta di corrispondenza tra l’artista e la materia. «Ho iniziato a far parlare il materiale».

La combustione del fuoco che toglie ossigeno alla materia crea forme che assomigliano talvolta a un nuovo ecosistema, altre volte alle sembianze di un batterio: un fungo che intacca l’elemento intrinseco della consistenza fisica. L’opera d’arte si può definire scultorea dove il processo diviene una metafora del procedere avanti nella vita «dove la distruzione e la creazione sono interconnesse nel ciclo vitale dell’esistenza».

Armillaria Project” è un’opera tra decomposizione e rinascita, invade progressivamente lo spazio in cui è collocata, affiora lungo le crepe dei muri, si moltiplica e contamina per un tempo prolungato gli angoli delle superfici e degli oggetti che incontra. Il rame assume valore di collegamento, è un materiale destinato alla trasmissione, che connette il nostro corpo con l’ambiente esterno. Come nell’uso comune i fili di rame trasportano il calore, l’acqua, la corrente così l’opera diviene un veicolo, un ecosistema.

Armillaria Project, 2023. Oxidation on copper. Installation View “More, See More Find More”. Joy City, Hangzhou, Cina, 2023

Alice Romano è un’artista italiana che vive e lavora a Milano, diplomata alla specialistica dell’Accademia di Belle Arti di Brera, recentemente ha fondato la tech startup “The Carnival Society (TCS LAB S.R.L.)” in cui ricopre il ruolo di Art Director. The Carnival Society nasce con l’intento di aiutare, valorizzare e proteggere il Made in Italy delle imprese locali, offrendo servizi tramite la tecnologia blockchain e le nuove soluzioni del Web 3.0. per curiosità e info: https://www.carnivalsociety.com/.

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