Tra gli artisti che hanno lasciato un’impronta indelebile nell’evento recentemente organizzato da Henna Teatro ed Arte lo scorso sei aprile, spicca Laura Fusco,, conosciuta anche come “Madame Pillow“, la “signora cuscino”. La sua irriverente “pigrizia” si manifesta non come mancanza di vigore, ma come un’audace dichiarazione di libertà nell’arte.
Laura ha iniziato il suo percorso di amore/odio per il disegno da bambina, quando una maestra disapprovò il suo disegno. Questa critica non è stata vista come un fallimento, ma come una sfida personale, un’incitazione a esprimere la propria creatività senza restrizioni. Diplomata al liceo scientifico e con una laurea triennale in design del prodotto, si è avvicinata all’illustrazione durante il suo percorso di studi specialistico in grafica editoriale all’ISIA di Urbino. Inizialmente scettica verso il colore rosa, l’artista ha ribaltato il pregiudizio che lo associa esclusivamente al femminile, adottandolo come parte essenziale della sua tavolozza artistica. Le sue opere sono un riflesso dei pensieri fugaci e delle ispirazioni impertinenti che affiorano durante la giornata.
«Nella mia testa succede sempre qualcosa, ogni conversazione o racconto si trasforma in un’opportunità per immaginare un’illustrazione»
Su Instagram, sul profilo “madamepillow“, Laura espone una vetrina di pensieri trasformati in arte. I soggetti delle sue opere spesso si muovono tra la sfera sessuale e le questioni sociali più urgenti. Un esempio lampante è l’opera “Dammi un bacio”, dedicata al pittore Ligabue, che indossa una maschera di tigre su uno sfondo di nuvole, elaborato in occasione del contest creativo sul grande pittore emiliano, lanciato da Fidenza Village.
Le sue fonti di ispirazione sono profondamente surreali, prendendo spunto da artisti come Magritte. Un’altra sua opera, “Ceci n’est pas un cazzo”, è un omaggio all’opera di Magritte “Ceci n’est pas une pipe”.
Tra le altre opere alle quali è particolarmente legata, spiccano tre illustrazioni illustrazioni in onore di figure come Cecilia Mangini, Mati Diop e Kathryn Bigelow, realizzate in occasione della mostra Filmmak-her 2022 organizzata dall’associazione 24fps, dedicata alla regia femminile a Parma.
L’illustratrice utilizza anche il dialetto napoletano nelle sue opere, un tributo alla sua terra e alla sua identità.
“Non m’importa il giudizio degli altri” dichiara Laura, “Ciò che mi interessa è esprimermi e, se ci riesco, far riflettere e creare spunti di discussione”; quando una notizia di cronaca la colpisce particolarmente, Laura canalizza la sua rabbia in un’opera che sfida il pubblico a confrontarsi con la realtà.
Laura, con la sua arte provocatoria e riflessiva, continua a sperimentare e a sfidare le convenzioni, trasformando i suoi pensieri e le sue passioni in opere che stimolano la mente e il cuore del pubblico.