Il riso sardonico di Yue Minjun e la sua costosissima “Esecuzione”

Yue Minjun, nato nel 1962 a Daqing, Cina, ha guadagnato fama internazionale come artista contemporaneo. Nel 1983, Yue decise di intraprendere la professione di elettricista nella città di He Pei, armonizzando abilmente il suo lavoro con la sua ardente passione per la pittura. La sua vita si caratterizzava per un ritmo incalzante, contrassegnato da giornate intense di lavoro e di incessante creazione artistica. 

Questo stile di vita frenetico potrebbe aver plasmato la sua predilezione per dipingere la pelle dei suoi soggetti con tonalità rosse, una scelta cromatica pregnante che rispecchia le esperienze e il contesto esistenziale dell’artista. Durante gli anni ’80, mentre svolgeva la sua attività nelle profonde acque delle perforazioni petrolifere, Yue Minjun si dedicò a dipingere ritratti dei suoi colleghi lavoratori e a immortalare la grandiosità e l’immensità del mare. 

Fu soltanto nel 1989, durante una visita a una mostra d’arte a Pechino, che l’artista fu colto da un’ispirazione fulgida, suscitata dall’osservazione di un dipinto di Geng Jianyi. Quest’opera, che raffigurava il volto sorridente dell’artista stesso, segnò una svolta cruciale nella poetica di Yue Minjun. Il suo trasferimento nel 1990, nel distretto di Chaoyang a Pechino, dove risiedevano numerosi altri eminenti artisti cinesi, rappresentò una tappa fondamentale nel cammino artistico di Yue. Durante questo periodo, il suo stile subì una significativa evoluzione, caratterizzandosi soprattutto per i ritratti dei suoi eccentrici e affascinanti amici appartenenti alla bohème del villaggio degli artisti.

L’artista emerge come un’icona dell’arte contemporanea cinese, celebrato per la sua raffinata opera che spesso incarna figure umane dal sorriso eccessivamente ampio, immerse in contesti surreali o caotici. Il suo stile si erge al culmine del movimento artistico noto come Realismo Cinico, manifesto culturale emerso nel panorama cinese degli anni ’90.

L’opera “Free and Leisure-10” delinea un’atmosfera in cui le figure umane, pervase da un sorriso eccessivo, si ergono come simbolo di una critica dissacrante nei confronti della società contemporanea, della politica e del consumismo. Yue Minjun, con rara maestria, impiega il proprio volto come modello per i personaggi raffigurati, creando così un effetto di maschera dietro cui si celano intricati stratagemmi emotivi, spesso in contrasto tra loro.

I suoi dipinti, abilmente intrecciati con ironia e surrealismo, hanno conquistato l’attenzione internazionale e hanno dato vita a vivaci discussioni sul modo in cui affrontano tematiche sociali e politiche, conferendo loro una straordinaria profondità concettuale e una ricca valenza simbolica.

L’opera “Execution” è una tela del 1995; sembra essere ispirata alle proteste e al massacro di piazza Tiananmen avvenuto nel 1989, tuttavia l’artista stesso ha chiarito che il dipinto non va interpretato come una rappresentazione letterale degli eventi verificatisi in quel luogo e in quel momento. Nel 2007, questo dipinto è divenuto l’opera più costosa mai venduta da un artista cinese contemporaneo.   Nel 2007, è stata ceduta per la considerevole somma di £2,9 milioni durante un’asta presso Sotheby’s di Londra. Questo notevole risultato ha reso l’opera l’acquisto più oneroso mai effettuato per un’opera d’arte cinese contemporanea, ottenendo il titolo di una delle più importanti espressioni dell’avanguardia artistica cinese presentate all’asta. Simon ha elogiato il coraggio e l’audacia di Yue per aver affrontato con tale determinazione un tema così politicamente delicato.

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