Santi Francesi a Sanremo, ma chi sono i veri “Santi Francesi”?

Al festival di Sanremo 2024 partecipa il duo denominato “I Santi Francesi”, tuttavia entrambi i membri hanno dichiarato di non essere “Nè Santi nè francesi”.


Ma chi erano i veri Santi Francesi che venivano spesso rappresentati in affreschi e miniature?

Luigi Il Santo

Luigi IX di Francia, noto anche come San Luigi, fu venerato immediatamente dopo la sua morte, con molte persone che attribuivano miracoli alla sua intercessione. Durante il trasferimento delle sue spoglie in varie località, si verificarono numerosi eventi ritenuti miracolosi, che contribuirono alla sua crescente venerazione. La richiesta di canonizzazione di San Luigi fu avviata dal Papa Gregorio X, che commissionò una biografia dettagliata del re scritta da Goffredo di Beaulieu. Tuttavia, il processo di canonizzazione fu interrotto temporaneamente a causa dei cambiamenti nella leadership della Chiesa

Successivi pontefici continuarono l’indagine sui presunti miracoli associati a San Luigi, ma la procedura fu interrotta più volte a causa della morte dei papi e delle difficoltà politiche e burocratiche. Fu solo sotto il pontificato di Papa Bonifacio VIII che il processo di canonizzazione di San Luigi raggiunse la sua conclusione. Bonifacio VIII, convinto della santità di Luigi e desideroso di consolidare i rapporti con il re di Francia, annunciò finalmente la canonizzazione di San Luigi il 4 agosto 1297 a Orvieto. Questo evento segnò ufficialmente la santità di Luigi IX e istituì la festa in suo onore il 25 agosto, giorno della sua morte. La canonizzazione di San Luigi testimonia non solo la sua reputazione di sovrano virtuoso e santo, ma anche la sua influenza duratura nella vita spirituale e culturale della Francia e oltre.

Lo vediamo qui raffigurato in un dipinto immaginario di Luigi IX di Francia, realizzato da El Greco tra il 1585 e il 1590 e custodito presso il Museo del Louvre, nel quale emerge la figura del santo re con una maestria che fonde realismo e idealizzazione. Nell’opera, El Greco cattura la spiritualità e la nobiltà del sovrano francese attraverso l’uso magistrale della luce e del colore, conferendo alla sua immagine un’aura di sacralità e dignità regale. La rappresentazione di Luigi IX mostra un uomo di profonda devozione, con lo sguardo rivolto verso l’alto in contemplazione divina. La sua figura è avvolta in un mantello reale, simbolo del suo potere terreno, ma anche della sua umiltà di fronte a Dio. I tratti del volto sono resi con delicatezza, evidenziando la serenità e la saggezza del sovrano, mentre una leggera aureola di luce sembra circondare la sua figura, suggerendo la sua santità.

Giovanna D’Arco

Jeanne d’Arc au sacre du roi Charles VII” di Jean Auguste Dominique Ingres

Anche se Giovanna d’Arco non è stata canonizzata ufficialmente fino al 1920, è spesso considerata una Santa e un’eroina francese. È comunemente raffigurata in armatura da combattimento o in atteggiamenti di devozione religiosa.

Giovanna è rappresentata in molti dipinti:

“Jeanne d’Arc au sacre du roi Charles VII” di Jean Auguste Dominique Ingres: Questo dipinto del 1854, conservato al Museo di Belle Arti di Rouen, raffigura Giovanna d’Arco in un momento di grande importanza storica: la sua presenza alla cerimonia di incoronazione di Carlo VII come re di Francia a Reims nel 1429. L’opera cattura l’atmosfera solenne e mistica dell’evento, mentre Giovanna, vestita in armatura, si inginocchia di fronte al re.

“Giovanna d’Arco in preghiera” di Dante Gabriel Rossetti: Questo dipinto vittoriano del 1863, esposto alla Tate Britain di Londra, mostra Giovanna in un momento di intimità e devozione. Rossetti la ritrae in un momento di preghiera, con le mani giunte e lo sguardo rivolto verso l’alto, mentre la luce diffusa accentua l’atmosfera mistica del dipinto.

“Giovanna d’Arco” di Albert Lynch: Questo dipinto del 1896, conservato nella collezione privata di un museo a New Orleans, mostra Giovanna d’Arco in un ritratto intimo e delicato. Lynch la ritrae con una delicata espressione sul viso e un fiore tra le mani, trasmettendo un senso di innocenza e vulnerabilità.

San Vincenzo de’ Paoli

”Affresco di San Vincenzo” nella sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta

San Vincenzo de’ Paoli, nato nel 1581 a Pouy, in Francia, è una delle figure più eminenti della spiritualità cristiana e della carità sociale. Egli è stato un sacerdote cattolico francese che ha dedicato la sua vita a servire i poveri e gli emarginati. La sua opera più nota è stata la fondazione della Congregazione della Missione (noti come i lazzaristi) per l’assistenza ai poveri e all’evangelizzazione dei più bisognosi.

Vincenzo de’ Paoli è noto per la sua profonda empatia e compassione verso i più deboli della società. Egli credeva che il servizio agli altri fosse il modo migliore per servire Dio, e ha trascorso la sua vita impegnandosi in opere di carità e assistenza. Ha fondato le Figlie della Carità insieme a Santa Luisa de Marillac, per fornire cure e conforto ai malati e ai poveri, e ha istituito le Confraternite della Carità per mobilitare la comunità locale nell’aiutare coloro che erano in difficoltà. La vita di San Vincenzo de’ Paoli è stata caratterizzata da una grande umiltà e dedizione al servizio degli altri. Egli ha vissuto in povertà volontaria e ha incoraggiato gli altri a fare altrettanto, credendo che la vera ricchezza risiedesse nell’amore e nell’aiuto reciproco. La sua eredità continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo ad impegnarsi per la giustizia sociale e la solidarietà.

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