Valentina Achilli: “La carta e i tessuti come processo creativo”

Valentina Achilli utilizza la carta filigranata fatta a mano e il tessuto per le sue creazioni artistiche. La carta da secoli è lo strumento principale attraverso il quale tramandiamo e comunichiamo la nostra cultura e le nostre storie. Le fibre di cellulosa e del tessuto non sono solo l’ausilio principale, ma sono al centro dell’opera: si instaura un dialogo diretto tra le scritte visibili sulla carta e la filigrana, tra i fili di cotone che si intrecciano sulla tela e il tessuto. Nel momento della realizzazione dell’opera, si crea un confronto intimo tra l’artista e la profonda essenza del significato nascosto nelle parole e nei disegni.

“Ovunque (da Erotica, 1981)”, light-box 64x48x9 cm, carta filigranata fatta a mano, 2022
 

Osservando l’arte di Valentina Achilli si intravedono dei simboli sulla carta, in base alla luce proiettata dietro le opere e al nostro posizionamento dinnanzi ad essa, la nostra interpretazione e percezione cambia e man mano ci affanniamo a scorgere quel significato nascosto che non si intravede a primo impatto. La contemplazione richiede tempo per riuscire a sentire ogni minima espressione che si cela all’interno della carta. Il massaggio è complesso e, seppure manipolato, il gesto impresso è semplice e pulito: trasmette purezza.

Il disegno nella carta filigranata non è stampato a posteriori, ma durante la fase di creazione del foglio di cellulosa: è nell’impasto stesso; ed è tangibile nell’istante in cui diviene concreto. Quando il composto di acqua e cellulosa di fibra è ancora umido viene segnato dai rialzi presenti sul modello di stampo così da formare un disegno in negativo sulla filigrana ultimata. Le fibre si dispongono spontaneamente sul supporto seguendo le varie insenature, generando depositi di carta quasi impercettibili ma che in controluce mostrano i disegni e le scritte. Una luce illumina e conferisce profondità alle opere, formando un’interazione con la cornice che delimita il foglio. Nel compimento di altre opere invece sono utilizzati vari pezzi di carta, assemblati e accostati tra di loro mediante la sovrapposizione di più strati, assumendo l’immagine visiva di un “collage di carte”. Il colore bianco è una componente quasi sempre costante, determina uniformità e integrazione tra il disegno e lo sfondo. Le figure si mimetizzano sul bianco, assumono connotazioni anonime, statiche e senza colore.

“Installation view”, mostra collettiva Summer Storm. Progettoarte Elm, Milano, 2023

La materialità così delicata del linguaggio adoperato richiama alla mente un contenuto più profondo: concettuale, traducibile nella ricerca personale da parte del fruitore di ulteriori riferimenti simbolici e sensoriali. Nel processo di produzione della filigrana ci sono alcune fasi molto delicate in cui all’interno del foglio è presente un elevato quantitativo di acqua e il solo tocco potrebbe rovinare il risultato finale. L’opera d’arte conserva e rispecchia la fragilità della fibra e al contempo la sua resistenza. Valentina Achilli, riprende concettualmente la teoria dello psicoanalista francese Dider Anzieu: descrive il foglio come l’immagine tattile della “Pelle”, l’involucro esterno del corpo, un contenitore di emozioni e significati psichici profondi e intimi. L’Io inscritto nel Sé emerge sulla superficie della pelle e rivela l’espressione che ha di sé in relazione con le altre persone e con l’ambiente esterno. La parola scritta è una costante nei lavori di Valentina Achilli, è un mezzo per comunicare, per raccontare:

«talvolta è illeggibile, segreta: è puro segno grafico, altre volte è leggibile, è poetica: ricorda una cicatrice, una preghiera»

“A (r) marsi”, 72×55 cm, mix di carta e light-box in legno e vetro sintetico, 2021

La ricerca artistica e il processo del fare arte sono guidati dall’interesse dell’artista verso le discipline filosofiche, in particolare: le pratiche e le filosofie orientali antiche; la psicanalisi e la psicologia analitica. Le tematiche affrontate possono manifestarsi con la tecnica dell’uso del cucito: la tela non è trattata, resta nel suo aspetto naturale e viene decorata con fili di cotone di vario spessore anch’essi di colore neutro per mantenere un equilibrio cromatico e donare fluidità tra i vari elementi che tra loro si incontrano. L’atto del ricamo ha ritmo lento, preciso, in cui si sussegue, in base a una certa cadenza di tempo, la successione ordinata del movimento dell’ago nella tela. Il ricamo su tela diventa un’azione meditativa, consegna in dono l’energia della riflessione, pone in luce l’indecifrabile facendo emergere le parole scritte, legate e intrecciate tra di loro per mezzo del filo di cotone.

Dalle opere di Valentina Achilli emerge la potenza e il valore della comunicazione scritta e solleva delle incognite in merito alla ricezione del messaggio intrinseco nel linguaggio espresso all’altro: l’interlocutore.

“Senza titilo (il n’y a pas de rapport sexuel)”, 30×30 cm, filo di cotone su tela grezza, 2022

Valentina Achilli (Piacenza, 1997) vive e lavora a Milano.

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