“Io sarò Golia, tu mi ucciderai”: Lazza e Daniele da Volterra

Per il suo ultimo singolo (100 Messaggi), presentato in anteprima durante l’ultimo festival di Sanremo, il rapper Jacopo Lazzarini, in arte Lazza,  ha scelto di utilizzare come copertina il dipinto “Davide e Golia” di Daniele da Volterra. Questa scelta sembra essere motivata da un verso del testo del brano in cui Lazza fa riferimento alla figure bibliche di Davide e Golia, dicendo: “Penso a Davide e Golia, io sarò Golia, tu mi ucciderai“. 

Il singolo, che anticipa la promessa di un nuovo album, è dedicato alla storia d’amore conclusa con la sua ex ragazza. L’utilizzo della metafora di Davide e Golia da parte di Lazza potrebbe suggerire tre interpretazioni principali: identificazione con la vulnerabilità nonostante l’apparenza di forza, desiderio di porre fine alla sofferenza emotiva causata dalla fine della relazione e l’opportunità di una nuova vita o trasformazione personale.

Chi è Daniele da Volterra, autore del dipinto?

Daniele da Volterra, illustre artista italiano del XVI secolo, fu un maestro di grande ingegno e versatilità, che lasciò un’impronta indelebile nel panorama artistico del Rinascimento e del Manierismo. La sua fama pervenne principalmente attraverso il suo coinvolgimento nella conclusione degli affreschi della Cappella Sistina presso il Vaticano, un compito di grande responsabilità affidatogli dopo la scomparsa di Michelangelo. Daniele fu incaricato di “coprire” le parti anatomicamente nude delle figure, divenendo noto come “Il Braghettone”. Questa delicata opera di “correzione” suscitò accese discussioni e controversie, poiché molti interpretarono l’intervento come un atto di censura nei confronti del genio di Michelangelo.

Oltre a questa celebre commissione, Daniele da Volterra si distinse anche come scultore di talento. Tra le sue opere più rinomate spiccano “Madonna col bambino tra i santi Giovannino e Barbara”  e “Assunzione della Vergine e deposizione”. La sua opera artistica rappresenta un eloquente connubio tra la tradizione rinascimentale e il nuovo linguaggio manierista, influenzando profondamente l’ambiente artistico della sua epoca, soprattutto nella fervida atmosfera artistica di Roma.

Il dipinto “ Davide e Golia” risale agli anni ‘50 del XVI secolo ed è conservato al Louvre di Parigi. L’opera illustra la storia di Davide e Golia, protagonisti di un momento epico nel conflitto tra gli Israeliti e i Filistei, in cui un giovane pastore ebreo, Davide, si alza per fronteggiare il gigante guerriero dei Filistei, Golia. L’episodio ha luogo nella valle di Elah, dove entrambi gli eserciti si schierano per il combattimento. Golia, un gigante armato fino ai denti, sfida gli Israeliti a inviare un loro rappresentante per un duello singolo, evitando così una battaglia su vasta scala. Ma il terrore permea le file degli Israeliti, e nessuno osa rispondere alla sfida. Davide, allora, emerge come un personaggio chiave. Nonostante sia solo un giovane pastore incaricato di portare provviste ai suoi fratelli soldati, decide di accettare la sfida di Golia. Nonostante il disprezzo di Saul e l’incredulità dei suoi compagni, Davide si presenta al campo di battaglia con soli una fionda e cinque pietre lisce raccolte dal torrente. Con grande fede e coraggio, Davide affronta Golia. Mentre il gigante lo deride, Davide scaglia una pietra con la fionda, colpendo Golia alla fronte e facendolo cadere a terra. Poi, con la spada del gigante, lo decapita. La vittoria di Davide suscita un’enorme gioia tra gli Israeliti e una profonda paura tra i Filistei, che fuggono dal campo di battaglia. 

Nell’opera di Volterra, i protagonisti sono avvinghiati in primo piano inscenando la lotta raccontata nell’episodio biblico. Davide ha lo sguardo corrucciato ed  impugna una spada nella mano destra, Golia è sotto di lui e cerca di dimenarsi per liberarsi dalla morsa delle gambe del pastore.  

spot_img

More from this stream

Recomended