Letizia Battaglia incarna l’essenza stessa della perseveranza e del coraggio nell’affrontare le tenebre dell’illegalità e della violenza. Nata a Palermo nel 1935, la sua vita e la sua carriera sono state dedicate a rivelare la brutale realtà della mafia e dei suoi impatti corrosivi sulla società siciliana.
Fotografa di talento e giornalista instancabile, Battaglia si è distinta per il suo straordinario lavoro nel documentare la cronaca nera, catturando con la sua macchina fotografica gli atti di violenza, gli omicidi e gli attentati orchestrati dal sottobosco criminale della mafia. Le sue immagini, spesso pregnanti di crudezza e di una verità scomoda, hanno agito come potentissimi strumenti di denuncia, illuminando gli angoli più oscuri della realtà italiana.
Letizia Battaglia si distinse per la sua straordinaria abilità nel catturare momenti significativi attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. Tra i suoi scatti più iconici figurano quelli presso l’Hotel Zagarella, in cui ritrasse gli esattori mafiosi Salvo insieme a Giulio Andreotti, una delle figure politiche più eminenti dell’Italia dell’epoca. Queste immagini, acquisite come prove chiave durante un processo legato alla criminalità organizzata, raccontano una storia di intrecci fra potere politico e crimine. Inoltre, il 6 gennaio 1980, Battaglia si distinse ulteriormente quando fu la prima fotoreporter ad arrivare sul luogo dell’omicidio di Piersanti Mattarella, politico siciliano e fratello del futuro presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. La sua prontezza nel catturare visivamente gli eventi cruciali contribuì a documentare non solo l’omicidio, ma anche le complesse implicazioni politiche e sociali che ne derivarono, offrendo un contributo prezioso alla storia della lotta contro la mafia in Italia.
Oltre alla sua maestria nel campo della fotografia, Battaglia si è distinta anche come fervida attivista per i diritti civili e per la giustizia sociale. Fondatrice dell’associazione culturale “Archivio Fotografico Letizia Battaglia“, ha dedicato la sua vita a preservare il proprio lavoro e a utilizzarlo come mezzo di sensibilizzazione e di promozione di cambiamenti sociali. Ha inoltre collaborato con diverse testate giornalistiche nel corso della sua carriera: dai primi passi presso il quotidiano palermitano L’Ora, a riviste di rilievo nazionale come L’Unità e La Repubblica. Per la sua forza e la sua dedizione, Battaglia ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso Premio Erich Salomon nel 1985 e il Premio alla Carriera del World Press Photo nel 2007. Il suo impatto è stato tale da essere immortalato anche sul grande schermo attraverso il documentario “Shooting the Mafia” del 2017, che ha offerto uno sguardo intimo sulla vita e il lavoro di questa straordinaria figura:
“Shooting the Mafia” si erge come un monumento cinematografico alla straordinaria vita e al coraggioso lavoro di Letizia Battaglia, la celebre fotografa e giornalista italiana. Diretto con maestria da Kim Longinotto, questo documentario offre uno sguardo penetrante e intimo sulla sua storia, trasportando lo spettatore in un viaggio attraverso le profonde sfide e le incredibili conquiste di una donna che ha affrontato la criminalità organizzata con la potenza della sua arte. Attraverso l’uso sapiente di interviste, immagini d’archivio e scene ambientate in Sicilia, il film dipinge un ritratto avvincente di Battaglia, evidenziando il suo impegno incrollabile nel catturare la realtà crudele della mafia attraverso le sue fotografie. È una narrazione epica, arricchita da un contesto storico e sociale che getta luce sulle lotte e sulle trionfali vittorie di questa figura iconica.