In occasione del mese di Ramadan iniziato il 10 Marzo, Astarte dedica l’articolo di oggi alla maestosità dell’arte islamica ed in particolare alla Moschea al-Aqsa!
L’arte islamica, in un affascinante viaggio attraverso oltre 1.400 anni di storia, si distingue per la sua complessità e varietà di espressioni. Attraverso periodi distinti, essa riflette le influenze culturali e temporali che hanno plasmato il mondo islamico nel corso dei secoli.
Nel panorama dell’arte islamica, il periodo degli Omayyadi (VIII secolo) svolge un ruolo significativo. Questo periodo, segnato dall’espansione dell’Islam in diverse regioni del mondo, contribuì a trasformare e arricchire il patrimonio artistico dell’epoca. Gli Omayyadi introdussero importanti innovazioni nell’arte, influenzate dalle tradizioni delle regioni da loro conquistate, come la Persia e il Mediterraneo orientale. Emerse così una forma d’arte che combinava elementi dell’arte pre-islamica con nuove forme e stili islamici. In questo contesto, la Grande Moschea di Damasco è un esempio emblematico dell’architettura omayyade, con le sue maestose arcate e il cortile interno. La calligrafia e i motivi decorativi geometrici cominciarono a trovare un posto prominente nelle opere d’arte di questo periodo, anticipando tendenze che si svilupperanno ulteriormente nei secoli successivi.
Nell’epoca dei Califfo di Baghdad (VIII-X secolo), l’arte raggiunse uno dei suoi vertici. Sponsorizzata da una società cosmopolita e votata alla ricerca scientifica, divenne un segno tangibile del prestigio culturale di quell’epoca. Qui, la calligrafia arabica raggiunse livelli di maestria senza precedenti, mentre le opere architettoniche e decorative celebravano l’eccellenza tecnica e l’estetica raffinata.
Il periodo degli Imperi Islamici (X-XVI secolo) segnò un’epoca di grande splendore artistico. Imperi come i Selgiuchidi, gli Ottomani e i Mughal fecero dell’arte uno strumento di potere e magnificenza. Costruirono monumenti di straordinaria bellezza e promossero una cultura artistica sofisticata, caratterizzata da una varietà di stili e forme.
Anche nel periodo post-coloniale (XX secolo in poi), l’arte islamica ha continuato a evolversi. Gli artisti contemporanei reinterpretano le tradizioni millenarie in modo innovativo, rispondendo alle sfide e alle influenze del mondo moderno. Questo nuovo capitolo artistico riflette sia l’eredità culturale che le dinamiche del presente, creando opere che uniscono la bellezza estetica all’esplorazione di temi contemporanei.
Un brillante e maestoso esempio di arte Omayyade è la Moschea al-Aqsa, situata nella Città Vecchia di Gerusalemme, e riconosciuta come uno dei luoghi più sacri dell’Islam dopo La Mecca e Medina. Il suo nome, tradotto come “La moschea lontana“, deriva dall’importanza religiosa di Gerusalemme nel contesto dell’Islam. Non si tratta soltanto di un edificio, bensì di un capolavoro dell’architettura islamica che incarna la sublime fusione di varie influenze e stili che si snodano lungo i secoli di storia. La sua struttura possente, punteggiata da cupole e minareti che ergono fieri al cielo, attrae lo sguardo e l’ammirazione dei fedeli e dei visitatori.
Gli archi a ferro di cavallo e le colonne di marmo conferiscono un’aura di maestosità e nobiltà all’ampia sala di preghiera, mentre il mihrab, splendidamente decorato con intarsi e motivi geometrici, offre un punto focale di devozione e contemplazione. Il complesso della Moschea al-Aqsa ospita anche la rinomata Cupola della Roccia, un gioiello architettonico la cui cupola dorata risplende come un faro di fede e bellezza.
I mosaici intricati, raffiguranti scene religiose e calligrafia araba, sono testimonianza della profonda devozione e della ricca erudizione che permeano questo luogo sacro. Oltre alla sua magnificenza architettonica, il complesso abbraccia una vastità di cortili e strutture ausiliarie, offrendo uno spazio sacro e comunitario per le attività rituali e sociali dei fedeli musulmani.
In questo sacro periodo appena iniziato, Astarte augura a tutti coloro che osservano il Ramadan un mese di pace, benedizioni e gioia. Che il vostro digiuno sia gratificante e vi porti vicinanza a Dio e alla comunità.
Ramadan Mubarak!