La serie “Hazbin Hotel” e il dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio, “La Caduta degli angeli ribelli”, condividono diversi parallelismi, nonostante siano opere di epoche e generi differenti. Entrambi affrontano il tema della redenzione e della lotta tra il bene e il male, utilizzando una rappresentazione simbolica per trasmettere il loro messaggio di speranza.
In “Hazbin Hotel”, Charlie desidera redimere i demoni dell’inferno, offrendo loro una seconda possibilità, mentre nel dipinto di Bruegel, gli angeli ribelli, nonostante la loro caduta, sono ancora in grado di trasformarsi in mostri, suggerendo che anche il male può essere redento. Entrambi i lavori trasmettono un messaggio di speranza, suggerendo che anche il male può essere redento e che c’è sempre una via di fuga dalla corruzione e dalla distruzione.
La protagonista della serie “Hazbin Hotel” è Charlie, la prole di Lucifero e Lilith, che nutre l’ardente desiderio di redimere i demoni dell’inferno. Il suo esempio di virtù è incarnato da Angel Dust, un demone di fama pornografica che si impegna a sostenere i suoi simili. Lucifero, ancorato al passato, conserva la fede matrimoniale con Lilith nonostante la loro separazione. Lilith, attualmente risiedente sulle spiagge paradisiache, mentre Lucifero sembra dedicarsi alla creazione di giocattoli sputafuoco a forma di papere. Il tema dello sterminio in Hazbin Hotel vede schieramenti contrapposti: la schiera degli angeli, apparentemente guidata da Lucifero, ma forse da angeli più potenti, gli Elder Angels. Questi ultimi vengono menzionati due volte nella serie, una volta da Charlie stessa, narrando di come suo padre fosse considerato un soggetto pericoloso dagli “antichi saggi” e fosse escluso dalle azioni dei serafini.
La stessa forma degli Elder Angels è dissimile da quella dei serafini. Sera, una serafina di rilievo nel concilio, afferma inoltre di essere impotente nei confronti delle decisioni che provengono dai suoi superiori. Gli Elder Angels sarebbero le 7 virtù, come l’inferno è diviso in 7 anelli del peccato capitale, il paradiso è diviso in base alle virtù. Il concilio degli angeli è contrario alla proposta di Charlie di rieducare i demoni per trasferirli in paradiso e vi si oppone soprattutto Adamo.
“La Caduta degli angeli ribelli” è un dipinto a olio su tavola di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1562 e conservato nel Museo reale delle belle arti del Belgio di Bruxelle; l’opera rappresenta brillantemente la stesso scenario proposto nella serie di Vivienne Medrano. Il dipinto rappresenta in modo potente e simbolico lo sterminio del bene nei confronti del male, un tema che può essere paragonato all’operato di Hazbin Hotel. Nell’opera, le schiere celesti si lanciano per sconfiggere il male, questa lotta tra il bene e il male è simile al concetto di redenzione e purificazione che si trova in Hazbin Hotel, dove i demoni cercano di redimersi e di trovare la pace nell’aldilà. Entrambi i lavori affrontano il tema della lotta tra il bene e il male in modo profondo e suggestivo, offrendo una riflessione sulla natura umana e sulla possibilità di redenzione.
Il dipinto, inizialmente attribuito a Bruegel il Giovane e successivamente anche a Bosch, faceva parte della collezione Stappaerts fino al 1846, quando fu ceduta al museo di Bruxelles. La sua attribuzione fu confermata solo dopo la scoperta della firma originale e della datazione sotto la cornice. Si ritiene che l’opera, insieme a Margherita la pazza e il Trionfo della Morte, fosse stata dipinta per lo stesso committente e destinata a formare una serie. Nel dipinto, la luce divina del paradiso traccia un semicerchio luminoso nella metà superiore, mentre le schiere celesti si lanciano per sconfiggere il male, rappresentato dagli angeli ribelli che precipitano verso l’Inferno, trasformandosi in orribili mostri.
Al centro, Michele Arcangelo, con armatura, scudo crociato e spada, si scaglia contro il drago dell’Apocalisse, il mostro rovesciato che, colpito dalla sferzata dell’arcangelo, precipita, sfiorando con le sue teste coronate il bordo inferiore della tavola. La mostruosità morale dei demoni si riflette nella loro deformità fisica, ottenuta fondendo pezzi fuori scala di vari esseri: rettili, insetti, molluschi, anfibi, mammiferi, vegetali. Se per Bosch i mostri sono protagonisti secondari, Bruegel li mette in risalto. Spicca al centro una figura con ali di farfalla, che copre addirittura il mostro apocalittico: forse, visto anche il suo volo in risalita, si tratta di un’allusione a come anche il peccato possa essere attraente. La distinzione tra paradiso e inferno è resa anche coloristicamente, con la contrapposizione luce/ombra. Grande attenzione è riservata alla resa dei dettagli e dei vari materiali, dalle setose vesti degli angeli, alle lucide squame dei demoni. Bruegel attinse al repertorio boschiano, dimostrando di conoscerlo bene, ma lo utilizzò per comporre un messaggio figurativo diverso, più razionale e moderno nella disposizione sulla superficie della tavola.