Il Complesso di Santa Chiara, sito nella città di Napoli, è un gioiello di raffinata architettura e significativa importanza storico-artistica.
La Chiesa di Santa Chiara, eretta nel 1310 su impulso di Roberto d’Angiò, sovrano napoletano, costituisce un esempio di eccellenza gotica. La sua facciata, pur nella sua sobrietà, emana un’eleganza intramontabile. L’interno della chiesa, adornato da affreschi di maestri del calibro di Giotto, esprime una bellezza austera e nobile.
Adiacente alla chiesa sorge il celebre Chiostro delle Clarisse, datato al XIV secolo, un capolavoro di architettura gotica caratterizzato da colonne bianche e nere, archi eleganti e un’intricata decorazione in maiolica. Questo chiostro non solo funge da spazio di preghiera, ma è un’autentica opera d’arte che trasmette una serenità senza tempo. Il complesso ha vissuto nei secoli restauri e momenti difficili, tra cui il pesante bombardamento subito nel 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale, che provocò gravi danni. Tuttavia, il meticoloso impegno nel restauro e il successivo recupero post-bellico hanno preservato la magnificenza di Santa Chiara per le generazioni future.
Al suo interno, il Museo dell’Opera di Santa Chiara custodisce preziose opere d’arte, manoscritti e reperti storici, offrendo una prospettiva più approfondita sulla ricca storia del complesso. Il Museo dell’Opera di Santa Chiara, all’interno del complesso omonimo a Napoli, costituisce una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia. Questo museo, dedicato a conservare e valorizzare il ricco patrimonio artistico e culturale legato al complesso di Santa Chiara, offre una profonda immersione nelle epoche passate. All’interno del museo, è possibile ammirare una pregevole collezione di opere d’arte, manoscritti e reperti storici. Le opere esposte abbracciano periodi diversi, fornendo una panoramica della storia del complesso e della sua influenza sulla cultura napoletana.
Tra le principali opere presenti, si distinguono i bassorilievi con Storie di Santa Caterina d’Alessandria, realizzati dai fratelli Giovanni e Pacio Bertini nel 1345. Questi erano inizialmente collocati nella controfacciata della chiesa e narrano le vicende legate a Santa Caterina. Il museo ospita anche quattro statue marmoree, di cui tre attribuite ai fratelli Bertini e una di autore ignoto, originariamente parte dell’altare gotico. Frammenti del monumento funebre a Roberto d’Angiò, anch’essi attribuiti ai Bertini, testimoniano la maestria degli artisti nel rappresentare la figura del sovrano napoletano.
Altro elemento di rilievo sono i bassorilievi della Crocifissione e della Visitazione, datati XIV secolo e attribuiti a Tino di Camaino. Rappresentano un esempio significativo dell’arte gotica dell’epoca. Le statue trecentesche della Fortezza e Giustizia, attribuite alla cerchia di Camaino, sono ulteriori testimonianze dell’alto livello artistico presente nel museo. Una statua di scrivano di Antonio Baboccio da Piperno, parte del monumento ad Antonio Penna presente in basilica, arricchisce la collezione.
La presenza di una statua di Sant’Antonio di Padova del XVI secolo aggiunge varietà e profondità cronologica. Infine, i sepolcri di Carlo Cito Filomarino (1787) e Baldassarre Cito Filomarino, eseguiti da Giuseppe Sanmartino, rappresentano eccellenti esempi di scultura funeraria del XVIII secolo.