Nata a Napoli nel 1996, Roberta Passaro ha conseguito la laurea triennale e specialistica con lode in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il suo percorso artistico ha avuto inizialmente una predisposizione verso la pittura, considerandola il linguaggio di predilezione per la sua esigenza comunicativa, il suo “alfabeto visivo”. Tuttavia, il dialogo artistico si è progressivamente ampliato attraverso nuove esperienze accademiche, abbracciando le infinite possibilità multiformi proprie dell’arte, come la fotografia, la performance, l’installazione e l’audio-visivo.
Nel corso delle sue esperienze, ha attivamente collaborato con l’artista Cesare Pietroiusti nel laboratorio “Scuola del disegno e della pittura in assenza di talento”, svoltosi presso la Fondazione Morra e il Museo per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch. Questo laboratorio aveva l’obiettivo di promuovere, organizzare la ricerca, la realizzazione e la divulgazione della cultura contemporanea, culminando in una mostra allestita presso la scala monumentale del Palazzo Cassano Ayerbo d’Aragona – Casa Morra.
Inoltre, ha partecipato alla mostra collettiva “PortArti” del 2017, ideata e realizzata sotto la guida dell’artista ospite e direttore laboratoriale Bernardo Siciliano. L’evento, curato dall’artista e professoressa dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Rosaria Gini con la collaborazione di Mauro Maurizio Palumbo, è stato presentato dallo storico e critico dell’arte Marco Di Capua.
Nello stesso anno, ha partecipato anche alla mostra collettiva “Possibili Insiemi Giornate del Contemporaneo/dettagli forme e illustrazioni della natura“, organizzata dalla professoressa dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Lorenza di Fiore e dall’artista Franco Rotella, presso la pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Inoltre, ha preso parte al laboratorio musicale e museale intitolato “TRA RUMORE PRIMIGENIO ED ARMONIA DELLE SFERE ED ARMONIA“. Questo laboratorio, focalizzato sulla musica di Hermann Nitsch, è stato condotto e diretto dall’artista Hermann Nitsch stesso. L’organizzazione dell’evento è stata curata da Leopoldo Siano e Shushan Hyusnunts.
Nel 2021, ha ottenuto il Diploma di Laurea di II livello in Pittura con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, presentando una tesi in Semiotica dell’arte. Ha anche tenuto una mostra personale a cura del Collettivo Argo presso l’associazione culturale Controra di Angri, Salerno. Tra le sue esperienze, ha diretto una performance collettiva intitolata “Le belle addormentate” nel 2020 e gestito il concorso “Un’Icona per la Ricerca” nello stesso anno.
Attualmente, la ricerca artistica dell’artista si imprime sul ready-made, sull’immaterialità e sulla riproducibilità dell’oggetto artistico, con l’obiettivo di restituire la sua aura in una forma rinnovata. La sua produzione artistica si caratterizza per una particolare propensione per la transmedialità del linguaggio, inteso non solo come codice, ma come vera e propria materia espressiva. Ciò si riflette nell’eterogeneità dei contenuti dinamici delle sue opere, spesso intrisi di riflessioni sociali, mediatiche o concettuali.
Le opere di Roberta mirano a rivalutare la finalità tradizionalmente statica dell’opera d’arte, assumendo una nuova funzionalità senza limiti e relegazioni preesistenti. La sua estetica si fonda sull’idea di indefinito e indefinizione, in cui la compartecipazione dell’osservatore all’opera diventa il fondamento essenziale per stabilire la sua condizione di esistenza. Seguendo le lezioni del filosofo Heidegger confida molto nella tecnica per avviare una distruzione dell’arte intesa tradizionalmente; per lei l’essere si svela nell’errore, poichè soltanto nell’errore c’è l’essere.
Per Roberta l’arte è inscindibile dalla semiotica, dalla riflessione sociale e dalla partecipazione politica. Si concentra ben presto su un’arte nettamente più multidisciplinare, dedicandosi alle performance e alle installazioni artistiche; in seguito ad uno studio approfondito condotto per il completamento della sua tesi magistrale, l’artista si approccia, infatti, alla semiotica dell’arte; ad influenzarla sono soprattutto Umberto Eco ed Andy Warhol. Comprende ed analizza in ottica performante il ruolo e la necessaria presenza dell’artista e dell’opera stessa all’interno del contesto: è importante (anche in ottica sociale) fare in modo che il messaggio artistico non sia veicolato alla materialità dell’opera, ma che possa esprimersi al meglio anche in relazione allo spazio nella quale è inserita al fine di stabilire una dialettica in grado di presentare l’arte come un processo e non come la concretizzazione di una ispirazione stagna ed improvvisa. Per Roberta “l’opera d’arte” per dirsi completa necessita dell’interpretazione dello spettatore; ci parla di un reciproco scambio di emozioni e considerazioni. Non è solo lo spettatore a donare l’interpretazione ma è anche l’opera stessa a donare qualcosa a chi la guarda. Nell’epoca dell’interattività preferisce utilizzare strumenti che possano veicolare in primis il messaggio e solo in secondo luogo la forma.
Per approfondimenti leggi anche l’articolo dedicato all’artista Roberta Passaro nella nostra Rubrica: Caffè artistico.