L’artista Morb e la riflessione critica dell’agire umano

Dawid Gurbowicz in arte Morb è un artista polacco, con residenza Italiana. Il suo lavoro artistico è incentrato sulla natura dell’essere umano in stretto contatto con l’ambiente in cui vive. L’artista ha uno sguardo critico di denuncia verso il comportamento distruttivo dell’uomo e riflette sulla mancanza dell’evoluzione progressiva del presente.

La sua ricerca artistica, a vocazione espressiva, indaga sui sentimenti e gli stati d’animo; unisce la cultura mediterranea, con la sacralità del culto religioso, alle sue origini del nord Europa.

“Ultra Pop Venus”, tecnica mista, 30x45cm, 2021

Le opere d’arte si esprimono mediante differenti Mix Media Art: Morb mescola diverse tecniche artistiche e decorative, che cambiano di volta in volta, per raggiungere al meglio il risultato finale. L’artista utilizza i graffiti della Street Art, tipica del suo background giovanile, la fotografia, la scultura, il supporto della tela con il suo telaio costruito interamente a mano; abbina la tecnica tradizionale della pittura alla manipolazione digitale attraverso l’uso della fotografia dello smartphone. Le tematiche creano un dialogo tra il tempo e l’uomo, come spazio di acquisizione della consapevolezza interiore di tutti quei processi spirituali che inducono allo sviluppo del senso di umanità. Nelle opere si percepisce la costanza del “mutamento” come estensione del tempo e dello spazio, seppur in avanzamento, circoscritta a un punto d’arrivo ben preciso in cui l’essere umano ritrova la giusta collocazione nel luogo definito “naturale”.

L’arte diviene strumento veicolante dei giudizi di valore che guidano il fenomeno sociale nel mondo reale. L’artista Morb mediante la denuncia critica dell’arte ricostruisce il disegno ideologico e utopico della vita. Il collage viene strappato dai muri urbani e riproposto insieme al mezzo della fotografia all’interno dell’opera circoscritta per ricreare un effetto di dibattito diretto e opinabile. La collezione delle opere “The Temple” ricostruiscono alcuni aspetti della genesi umana, prelevando le immagini e la cultura remota dal Parco Archeologico di Selinunte: un’antica città situata in Sicilia, nell’odierna provincia di Trapani.

«I collage sono sempre presenti nelle opere e sono veicolo di mutazioni e metamorfosi della realtà»

Nella Serie “Skull” Morb smaschera il consumismo e gli abusi sugli animali, condannando ogni tipo di violenza sugli esseri viventi e, interrogando il fruitore dell’opera sul senso di umanità che nel percorso della storia è andato perduto. Le opere cercano di rispondere alle riflessioni introspettive dell’artista grazie all’ausilio della fede, della religione e del divino. Da questo processo di analisi nascono le installazioni artistiche della Serie “Hope Crisis”: “Come la convinzione umana ci sta trasportando verso la crisi della speranza”.

Le installazioni sono collocate in spazi che in precedenza rappresentavano luoghi di culto: sono luoghi abbandonati e in rovina che insieme all’installazione creano un’ambientazione inquietante. Si riproduce un dialogo tra le tematiche dell’inquinamento ambientale e la ricerca della fede religiosa. L’intervento dell’artista nel luogo di culto è volto a ripristinare un equilibrio cosmico tra la distruzione umana e la fede riparatrice, oltre ad avere l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica.

La prima installazione è stata disposta in uno spazio suggestivo della città di Torino: la fusione tra il metallo e la cera di color grigio della scultura volitiva descrive perfettamente la capitale dello smog. Un’altra installazione personifica in forma di scultura la Madonna posta su una roccia e rivolta con il corpo verso il mare come messaggio di speranza: simbolo di preghiera e di protezione.

La Serie “Hope Crisis”, nella sua evoluzione creativa, è diventata uno strumento di indagine interiore e personale dell’artista. L’artista Morb lavora e vive a Torino, ha collaborato come grafico, presso una Label di musica elettronica: nella sua carriera ha realizzato centinaia di copertine musicali. Attualmente lavora con due gallerie online: la “Berista” di Amsterdam e la “Matte Art” del Sud Africa. Il futuro lo vede protagonista di collaborazioni con vari brand Made in Italy, per la creazione di opere in edizione limitata, tra cui la Start-up “Art a Porter”, che gli permetterà di essere presente in mostre e progetti oltre i confini nazionali.

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